Castello Brancaccio
CASTELLO BRANCACCIO è il monumento più rappresentativo di San Gregorio da Sassola, le sue origini risalgono con ogni probabilità intorno alla metà del X secolo, sorto come elemento di difesa del primo nucleo...
Leggi San Gregorio da Sassola ha avuto tanti nomi prima di quello attuale che possono indicare i vari periodi storici che ha vissuto il paese.
Studi accreditati lo fanno risalire all'antica Aefulae, città che tentò con tutte le forze nel 340 a.C. di resistere alla potenza di Roma, a cui dovette definitivamente cedere successivamente.
Castel San Gregorio, sito nel fondo di Ancesano, fu donato il 28 dicembre 587 dal proprietario di allora, il Pontefice Gregorio Magno della ricca famiglia Anicia, al monastero romano di S. Andrea al Celio. Si può pertanto desumere, quindi, che il primo nucleo dell'attuale San Gregorio da Sassola si sia formato tra il VI e il XII secolo e chiamato Castel S. Gregorio. Esso fu ben presto popolato dagli abitanti del vicino Castel Faustiniano, sorto precedentemente, che preferirono il nuovo centro più sicuro e salubre.
Castel Faustiniano andò sempre più a decadere e verso il 1300, in pochi anni, fu abbandonato e di esso non rimasero che dei ruderi che ancora oggi si possono ammirare.
Oggetto di controversia nella lunga lotta tra i Colonna e gli Orsini, fu più volte proprietà dell'una e dell'altra famiglia. Altri principi di San Gregorio da Sassola furono le famiglie Conti di Poli (1599), con i quali San Gregorio venne innalzato alla dignità di principato e i Barberini (1632).
Nel 1567 Giordano Orsini vendette il feudo di San Gregorio al Cardinale Prospero Pubblicola Santacroce, che diede vita ad opere pubbliche importanti e istituì il “Diritto delle Ricadenze”, un diritto ultracentenario, inserito negli statuti del paese, che prevedeva l'appropriazione da parte dei principi di terre e beni di persone decedute senza figli.
L'applicazione di tale diritto portò ad un tentativo di assassinio del principe, ad una condanna a morte del colpevole e ad una rivolta popolare.
Tutta la comunità, ritenuta responsabile, fu processata e condannata al pagamento di tasse, confisca di beni e privazione di tutti i diritti di pascolo. Tale condanna e l'applicazione del "Diritto delle Ricadenze" segneranno profondamente fino al 31 dicembre 1757, anno dell'abolizione sotto la signoria di Gisberto Pio di Savoia, la storia economica di San Gregorio da Sassola.
Gisberto Pio di Savoia morì nel 1776 all'età di 64 anni, a lui succedette la figlia Principessa Donna Maria Isabella della Concezione Pio, sposata con il Marchese Don Antonio Walcarcel, di cui rimase vedova nel 1790. Nel 1809, quando Napoleone decretò l'annessione dello Stato Pontificio all'impero di Francia, in San Gregorio arriveranno i soldati francesi e sarà compito del prefetto nominare i Consiglieri Comunali e il "Maire" (Sindaco). Dopo la caduta di Napoleone nel 1814, arriverà il periodo della restaurazione e la ristrutturazione dello Stato Pontificio ad opera di Pio VII nel 1816. I diritti feudali saranno aboliti e la principessa Donna Maria Isabella Pio Walcarcel, che sarà l'ultima titolare a goderne, ne farà esplicita rinuncia nel 1817. Tale evento fu festeggiato dalla popolazione con la costruzione della fontana che c'è sotto la villa all'ingresso del paese.
La fine dello Stato Pontificio e il passaggio a quello Italiano non furono avvertiti in modo traumatico dal popolo Sangregoriano. Abituato ad avere, anche sotto i baroni feudatari, un'Amministrazione Comunale composta da un Priore, anziani e 18 Consiglieri, non trovò grande differenza nel vedere, dopo l'Unità d'Italia, la stessa composta da un Sindaco, due Assessori e quindici Consiglieri.
Con il nuovo corso storico il paese, chiamato finora semplicemente San Gregorio, ebbe il nome di San Gregorio da Sassola, nella errata certezza, data dallo storico Kircher, che nel territorio dove oggi sorge il paese era ubicata Saxula, città distrutta dai romani nel 353 a.C.
Nel 1874 fu costruita l’attuale strada San Gregorio da Sassola-Tivoli e dieci anni dopo quella di Casape.
Nel 1889 il Castello passa, per compravendita, nelle mani di D. Elisabetta Frield, moglie del principe Salvatore Brancaccio.
Nel 1991, dopo lunghe trattative, il Castello diventerà proprietà comunale
CASTELLO BRANCACCIO è il monumento più rappresentativo di San Gregorio da Sassola, le sue origini risalgono con ogni probabilità intorno alla metà del X secolo, sorto come elemento di difesa del primo nucleo...
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