Chiesa di Sant'Anatolia
La chiesa di Sant’Anatolia è dedicata alla Patrona della città, la cui prima struttura risale al VI secolo d.C.,...
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A 500 metri di altezza su un colle tufaceo dei Monti Ruffi, una catena montuosa di origine calcarea del subappennino laziale giace Gerano. Un piccolo gioiello di poco più di 1000 abitanti incastonato tra la Valle del Giovenzano e quella dell’Aniene.
La splendida posizione dominante e panoramica sulla valle sottostante ne ha fatto da tempi antichi uno dei luoghi strategici su cui edificare. All’inizio dei suoi tempi, nell’anno mille circa, nacque come castrum, il classico luogo fortificato tipico dell’incastellamento medievale di cui tutta l’Italia appenninica è composta. Troviamo la prima attestazione con il toponimo di Gerano nel 1005 nel Privilegio di Papa Giovanni XVIII e poi in quello di Papa Leone IX nel 1051.
Durante tutto il Medioevo il Castrum Gerani per la posizione strategica dominante sulla valle diventa un territorio molto conteso e appetibile. Se lo contendono infatti con risultati alterni il Vescovo di Tivoli, l’Abate del Monastero di Subiaco e i frati del Convento di San Cosimato di Vicovaro. Secondo le fonti nel 1077 il territorio risulta diviso addirittura in due ecclesie, una afferente al vescovo e l’altra all’abate.
Ma le situazioni politiche ne hanno sempre determinato una instabilità politica dovuta appunto alla sua preziosa e strategica posizione. La situazione precipitò infatti quando l’Abate di Subiaco Giovanni V, prese d’assedio Gerano e fortificò Poggio Marino, realizzando un palazzo con una torre e una cappella privata annessa. La cosa non piacque al Vescovo di Tivoli e dopo molte controversie Papa Gregorio VII fece giurare fedeltà agli abitanti ad entrambi, ma grazie ad un altro assedio dell’Abate Giovanni V il territorio tornò sotto il controllo del Monastero di Subiaco come si evince dalla Bolla di Papa Pasquale II del 1115.
Il centro storico di Gerano è un gioiello urbanistico arroccato con una splendida vista panoramica sull’intero territorio circostante.
Nel centro storico dell’antico paese esistono due importanti e molto caratteristiche realtà museali: il Museo dell’Infiorata e il Museo delle Antiche Scatole di Latta.
Il Museo dell’Infiorata conserva le testimonianze dell’infiorata più antica d’Italia, che viene realizzata a Gerano la prima domenica dopo il 25 Aprile per testimoniare la fede cittadina nei confronti della Madonna del Cuore. Per la realizzazione vengono utilizzati solamente petali di fiori e foglie di vario genere, un magnifico tappeto colorato che va dagli iris, alle gerbere, ai garofani, fino al glicine e al bosso.
Il Museo delle Antiche Scatole di Latta è una vera e propria chicca che si trova immerso nell’incantevole centro storico di Gerano. E’ il primo e unico museo italiano nel suo genere, nasce dalla collezione privata di Marina Durand de la Penne e conserva una delle più grandi e importanti collezioni di scatole di latta alimentari, con più di 1500 scatole di latta con temi diversi che vanno dal 1890 al 1950.
Ai piedi di Gerano si trova la piccola Chiesa di Sant’Anatolia del VI secolo d.C. eretta su un sepolcro romano e dedicata alla Patrona della città, il cui aspetto odierno di chiesa a navata unica risale alla costruzione del XVI secolo.
Silvia Baroni - Guida turistica
La chiesa di Sant’Anatolia è dedicata alla Patrona della città, la cui prima struttura risale al VI secolo d.C.,...
LeggiL’infiorata di Gerano, si distingue da tante altre, perchè utilizza esclusivamente petali di fiori posti sul selciato sul quale, dove, sono stati disegnati i motivi religiosi o i disegni da rappresentare.
LeggiIl Museo delle Antiche Scatole di Latta, primo e unico museo italiano nel suo genere, fa parte del Sistema Museale Territoriale dei Monti Prenestini e della Valle del Giovenzano...
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